Il Viale
Il Viale Bagatti, nonostante il forte degrado, ha mantenuto evidente la conformazione originaria ottocentesca per la quale gli architetti Valsecchi e Bagatti, aderendo all'imperante gusto eclettico di stampo filologico - positivista del periodo, ideavano un viale di ingresso alla omonima villa in comune di Varedo di sicuro impatto monumentale. La villa, di origini seicentesche, fu ridisegnata in stile neo-rinascimentale nella seconda metà del XIX secolo.
Il viale era costituito da due strade carrozzabili parallele con interposto un tappeto erboso di 15 mt di larghezza e fungeva da collegamento tra il lato sud del complesso con la attuale piazza Mazzini in Palazzolo dove terminava con una imponente esedra. I percorsi carrozzabili erano fiancheggiati da due filari di pioppo alternati a sophore japoniche bordate a loro volta da siepe in carpino.
Il progetto di ripristino, considerato l'elevato grado di inurbamento edilizio, non potendo riproporre un recupero integrale del sistema verde originario, ha cercato di coniugare tale prassi ai nuovi bisogni reinterpretandone i contenuti e la destinazione: realizzazione di un percorso ciclopedonale che colleghi il sistema urbano di Palazzolo con il vicino comune di Varedo e ancora spazio per svolgere attività ricreative all'aperto nonché "porta di accesso" al "Parco del Grugnotorto".
La realizzazione comprende: un tratto viabilistico di accesso alla Cascina Messa; un'area di sosta lungo il canale Villoresi eseguita in formelle autobloccanti; il doppio viale eseguito in terra battuta con manto erboso centrale; un'esedra in carpino che insieme al posizionamento di due statue preesistenti segna l'ingresso formale all'area verde; un doppio filare di pioppo bordato da siepe di berberis; impianto di illuminazione notturna disposto lungo il viale ad accentuare il richiamo formale di tipo prospettico verso la villa caratterizzante l'intero progetto.
Il viale era costituito da due strade carrozzabili parallele con interposto un tappeto erboso di 15 mt di larghezza e fungeva da collegamento tra il lato sud del complesso con la attuale piazza Mazzini in Palazzolo dove terminava con una imponente esedra. I percorsi carrozzabili erano fiancheggiati da due filari di pioppo alternati a sophore japoniche bordate a loro volta da siepe in carpino.
Il progetto di ripristino, considerato l'elevato grado di inurbamento edilizio, non potendo riproporre un recupero integrale del sistema verde originario, ha cercato di coniugare tale prassi ai nuovi bisogni reinterpretandone i contenuti e la destinazione: realizzazione di un percorso ciclopedonale che colleghi il sistema urbano di Palazzolo con il vicino comune di Varedo e ancora spazio per svolgere attività ricreative all'aperto nonché "porta di accesso" al "Parco del Grugnotorto".
La realizzazione comprende: un tratto viabilistico di accesso alla Cascina Messa; un'area di sosta lungo il canale Villoresi eseguita in formelle autobloccanti; il doppio viale eseguito in terra battuta con manto erboso centrale; un'esedra in carpino che insieme al posizionamento di due statue preesistenti segna l'ingresso formale all'area verde; un doppio filare di pioppo bordato da siepe di berberis; impianto di illuminazione notturna disposto lungo il viale ad accentuare il richiamo formale di tipo prospettico verso la villa caratterizzante l'intero progetto.
Viale Bagatti Valsecchi in una cartolina fine '800 (A.Colombo)
Viale Bagatti Valsecchi, progetto di riqualificazione (arch. C.Natale, Ufficio tecnico Comunale)
Il Viale a restauri ultimati.